Continua a parlare la giornalista russa Marina Ovsyannikova. Del suo gesto, del suo stato d’animo attuale, anche della famiglia che non la supporta. La redattrice della tv russa che ha contestato l’invasione dell’Ucraina in diretta, durante il tg serale più seguito con un cartello in cui diceva «fermate la guerra, qui vi stanno mentendo», continua a far sentire la sua voce attraverso le testate occidentali e rilanciata da Telegram. Consapevole che niente è più pericoloso del silenzio e dell’isolamento mediatico quando si è responsabili del più eclatante gesto di dissenso a Putin e alla sua informazione imbavagliata da quando è iniziata la guerra. E che quella multa di 30mila rubli (circa 250 euro) comminatale per aver organizzato «un’iniziativa pubblica non autorizzata» non è davvero niente rispetto a quello che potrebbe capitarle.
Centonove passeggini vuoti distribuiti su sei file per dire basta all'uccisione di bambini.
Nella centrale piazza del mercato, a Leopoli, gli ucraini hanno inscenato questa silenziosa protesta per denunciare, ancora una volta, le bombe sui civili da parte dell'esercito.
passeggini sono stati distribuiti di fronte al media center che accoglie, nella città dell'Ovest, giornalisti da tutto il mondo. E, con loro, sono stati piantati anche tre cartelli che raccontano la tragedia della popolazione ucraina e ricordano il bombardamento del teatro di Mariupol. Finora, secondo la Procura Generale ucraina sono stati 109 i bambini uccisi dalle bombe russe, più di 130 quelli feriti.