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Braccio di ferro sui migranti

Roma, 29 settembre 2023 – L’Italia punta i piedi al Consiglio affari interni dell’Ue e pur sapendo che la proposta tedesca sul quinto e ultimo capitolo del Patto sulle migrazioni e l’asilo, quello sulla gestione delle crisi, avrà comunque il via libera si prende qualche giorno per provare a strappare qualche concessione, specie sul un tema da sempre caldo per la maggioranza di centrodestra: le navi delle ong.

Braccio di ferro sui migranti. L’Italia congela il patto Ue. È scontro con la Germania
Braccio di ferro sui migranti. L’Italia congela il patto Ue. È scontro con la Germania

Il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi vuole che le ong che operano nel Mediterraneo siano indicate come fattore di strumentalizzazione dei flussi migratori, ma la Germania non ci sta. Piantedosi per tutta risposta non interviene nella discussione e riparte alla volta di Palermo, dove si celebra il ventennale della Convenzione di Palermo e dove aveva in agenda incontri con i corrispettivi tunisino e libico, e il sì italiano, dato per scontato dalla presidenza Ue, è così, almeno per ora, sospeso.

Il documento sul tavolo prevede che a innescare lo stato d’emergenza siano i governi nazionali. E, una volta aperta la crisi, la procedura contempla alcune deroghe all’abituale sistema di asilo per andare incontro ai Paesi più esposti come l’Italia. Facendo scattare anche misure di solidarietà, come i ricollocamenti dei migranti. Gli spagnoli, e i tedeschi, credevano in un sì italiano perché nel regolamento, se i Paesi che chiedono l’attivazione dell’emergenza garantiscono "di aver sfruttato appieno le misure normali" non sarebbero ad esempio più obbligati a riprendersi i richiedenti asilo di cui sono oggi responsabili ma che si sono recati in un altro Stato dell’Ue. Musica per l’Italia, in teoria. Ma invece Roma vuole che tra gli elementi di strumentalizzazione dell’immigrazione, ci sia l’opera di soccorso delle ong, e su questo la Germania (che sinora aveva bloccato il regolamento perché sosteneva che non rispettasse adeguatamente i diritti umani) è indisponibile. E il testo sul quale c’è maggioranza è il seguente: "Le operazioni di aiuto umanitario, secondo gli standard europei – recita – non dovrebbero essere considerate come strumentalizzazione dei migranti quando non vi è l’obiettivo di destabilizzare l’Unione o uno Stato membro". L’opposto di quel che vorrebbe Roma. Il tutto mentre l’Onu certifica che nel Mediteranneo dal primo gennaio al 24 settembre sono morti o dispersi oltre 2.500