La decisione del giudice è arrivata in tempi record: il decreto del Governo che disciplina le nuove procedure di trattenimento dei richiedenti asilo che provengano da Paesi «sicuri» e richiede una cauzione di quasi 5mila euro per evitare loro la permanenza nei cpr è illegittimo.
La sentenza — emessa il 29 settembre dal tribunale di Catania, e che ha già scatenato una serie di critiche da parte del governo , che ha annunciato il ricorso — riguarda un giovane tunisino sbarcato in Italia il 20 settembre dalla frontiera di Lampedusa e poi trasferito nel centro di Pozzallo in forza di un provvedimento del questore di Ragusa.
Si trattava di una delle prime applicazioni delle norme introdotte in Italia nei giorni scorsi subito bocciata dal magistrato «perché ritenuta incoerente rispetto ai principi della Costituzione e della Direttiva UE 2013», commenta l’associazione per gli Studi Giuridici sull’Immigrazione. In sostanza, spiega l’associazione di legali, «le nuove norme sulla detenzione per i richiedenti asilo per il Tribunale di Catania sono contrarie alle norme Ue e alla Costituzione italiana. Trattenere chi chiede protezione senza effettuare una valutazione su base individuale e chiedendo una garanzia economica come alternativa alla detenzione è illegittimo». La decisione è stata messa dalla Sezione Specializzata del Tribunale di Catania dove si sono tenute le prime udienze di convalida di richiedenti asilo trattenuti nel nuovo «Centro per il Trattenimento dei Richiedenti Asilo