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PERCHE UN’ONDATA DI TUMULTI NEL REGNO UNITO?

 

PERCHE UN’ONDATA DI TUMULTI NEL REGNO UNITO?

Iniziò il 29 luglio dal tragico omicidio di tre giovanissime ragazze e l’accoltellamento di otto altri ragazzi e due maggiorenni da parte di un ragazzo 17enne nella città di Southport, presso Manchester. L’unica colpa delle ragazze era di partecipare ad una innocua classe di danza a tema “Taylor Swift”.

Cominciavano a girare voci, abilmente assistiti da vari siti di media, che l’assassino armato da un coltello fosse musulmano, immigrato in barca e richiedente asilo – tutti dati falsi, ma sufficienti, senza verifica, per stimolare quelli in ricerca, a scopo razzista, di tumulto e disordine. Sono scesi in piazza manifestanti violenti prima a Southport, città già in lutto per i morti, poi in altre città, Londra compresa, nel Regno Unito. La polizia si trovava sotto attacco dai teppisti, anche perché considerati da alcuni quelli troppo protettivi di centri di accoglienza o di moschee. Il Primo Ministro del nuovo Governo laburista, Sir Keir Starmer, ha convocato urgentemente il COBRA, un istituto governativo per coordinamento di azione nei casi di emergenza o disordine. Rinforzi di polizia e un invito a magistrature e procura, di adottare misure accelerate e più severe per gli accusati, sono riusciti a scoraggiare i tumulti per il momento, ma rimane una situazione instabile e pericolosa.

Non mancavano subito manifestazioni anti-razziste in risposta e anche le azioni di cittadini non-manifestanti che si sono presentati per pulire le piazze danneggiate. Ovunque si sentiva un profondo senso di sconcerto e turbamento per questa onda di tumulti e disordini. Il sindaco di Londra, Sadiq Khan, ricordava con rammarico la paura che avevano i figli di immigrati, particolarmente dal Pakistan, negli anni ’70 e ’80, nei confronti dei teppisti della National Front e BNP (British National Party). Ci sono stati già molti commentatori che vogliono spiegare ognuno la sua versione; io posso offrire soltanto una sintesi di fattori che sembrano rilevanti.

- Non si tratta soltanto di giovani bianchi disamorati. Fra i primi condannati a carcere, riconoscendo la colpa, erano ad esempio un uomo di 69 anni e un altro di 43;

- Molte delle città dove si sono svolte i disordini sono svantaggiate in rapporto alla media economica nazionale, con un basso livello di coesione sociale (Londra è un caso a parte con forti disequilibri al suo interno);

- Vari canali sui social media considerati come appartenenti alla destra estrema politica hanno veicolati notizie false. Se per sbaglio o intento, non cambia molto – il danno rimane;

- Il messaggio è poi diffuso da tanti siti e social con l’invito al luogo scelto – “masked up” – con cappuccio o altro per rendere più difficile l’identificazione da parte della polizia;

- In molti dei messaggi incitando al tumulto si trova parole come “pro-British” – espressione assurda visto la composizione multi-etnica dei nazionali del Regno Unito – o altri appelli al razzismo;

- Però fra i primi condannati in tribunale in seguito ai disordini, molti non sembravano avere una motivazione politica, ma solo, eventualmente con l’assistenza di alcool o una droga come cocaina, quella di raggiungere altri per un tafferuglio;

- Il nuovo governo laburista ha vinto l’elezione generale di luglio scorso con una forte maggioranza di sede, ma si nota che la registrazione e presenza alle urne era al punto più basso mai visto, evidenziando un disincanto con la procedura democratica oppure con i politici;

- L’ultimo Governo conservatore non ha recepito le avvertenze, sia della polizia sia dei propri consulenti, del rischio di terrorismo dell’estrema destra politica e dei disordini inerenti.

Si potrebbe continuare. E chiaro che il fenomeno dell'immigrazione è molto sentito nel Regno Unito, e non soltanto fra quelli apertamente razzisti. L’integrazione, particolarmente di seconda o terza generazione, è più riuscita di quanto non la sia in vari altri Paesi europei. Però il livello di coesione sociale, il senso di cittadinanza in comune, è basso. I disequilibri economici, e in particolare la mancanza negli anni passati di un forte impegno nel fornire abitazioni sociali ha creato una società più precaria, più disposta a sentire le voci di reazione violente. Dopo la sconfitta clamorosa dei conservatori nell’elezione in seguito ad un periodo caotico di governo, i politici del partito Reform UK (Farage) e altri gruppi ancora più a destra hanno una visione lungimirante verso le elezioni previste per 2029. Il Governo attuale avrà il duro compito di sconfiggere questa bassa coesione per creare una società più unita.

Andrew Colvin