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G7 "Tregua olimpica"

 

G7, dalle guerre ai migranti. L’appello dei leader: «Tregua olimpica»

G7, dalle guerre ai migranti. L’appello dei leader: tregua olimpica

 

 

Autore MARCO GALUZZO

 

 

Dal vertice in Puglia i moniti a Cina, Iran, Russia e a Israele su Rafah. Nelle conclusioni anche il «Piano Mattei» e i diritti Lgbt

 

 

 

 

 

 

 

Tre moniti molto chiari, anzi quattro. Quelli prevedibili, uno contro la Cina, gli altri due contro l’Iran e la Russia. Quello meno scontato, diretto al governo di Tel Aviv: che «deve astenersi dall’assalto a Rafah e che deve rispettare le regole del diritto internazionale e umanitario». Uno degli obiettivi di Giorgia Meloni centrato: il Piano Mattei che entra nelle conclusioni del vertice, ha il suo battesimo internazionale e viene accostato agli omologhi e più grandi piani, europei ed americani. E poi le conclusioni sull’intelligenza artificiale, con la presenza e le parole storiche del Papa.

La seconda giornata del G7 segna il superamento delle polemiche fra Francia ed Italia sull’aborto, mentre su altri diritti civili i leader esprimono «forte preoccupazione per la riduzione dei diritti delle donne, delle ragazze e delle persone Lgbtqia+ in tutto il mondo, in particolare in tempi di crisi». Si condannano fermamente «tutte le violazioni e gli abusi dei loro diritti umani e delle libertà fondamentali». Il G7 riafferma quindi «l’impegno per l’uguaglianza di genere"

 

aver portato, il primo giorno, un pezzo di establishment italiano al tavolo del vertice, dall’ad di Enel Flavio Cattaneo a quello di Eni Claudio Descalzi, Meloni segna un punto riuscendo ad integrare il Piano Mattei in uno dei progetti chiave degli americani in Africa, mentre tutti i leader sottoscrivono che «accolgono con favore» il progetto italiano, e sono pronti a studiare sinergie sia con Global Gateway della Ue che con il PGII adottato dal G7 due anni fa e sostenuto in primo luogo da Washington.

È la prima volta del Papa ad un G7, ma è anche la prima volta di un tentativo di regolamentazione per l’intelligenza artificiale. Si legge nelle conclusioni: «Promuoveremo un’intelligenza artificiale sicura, protetta e affidabile» attraverso un «approccio inclusivo. Riconosciamo la necessità di approcci alla governance dell’IA che favoriscano l’inclusione, per aiutarci a sfruttare il potenziale dell’IA in un modo che rifletta questi valori e promuova il suo sviluppo mitigandone i rischi, anche per quanto riguarda i diritti umani.

 

Meloni si è battuta per creare uno sforzo collettivo contro i trafficanti di migranti e i Sette accolgono il progetto italiano e lanciano «la Coalizione del G7 per prevenire e contrastare il traffico di migranti». Si afferma quindi «l’impegno collettivo e la cooperazione rafforzata sulla migrazione. Ci concentreremo sulle cause profonde della migrazione irregolare, sugli sforzi per migliorare la gestione delle frontiere e frenare la criminalità organizzata transnazionale e sui percorsi sicuri e regolari per la migrazione».

Ovviamente c’è anche l’Ucraina. Il G7 promette di «sostenere» Kiev «per tutto il tempo necessario». Mosca deve «porre fine alla sua guerra illegale di aggressione e pagare per i danni che ha causato all’Ucraina». Vengono quindi resi disponibili 50 miliardi dai profitti generati dagli asset russi congelati. I leader si impegnano anche a fare di più per ostacolare «lo sviluppo di futuri progetti energetici» da parte di Mosca. Il monito diretto a Pechino è dettagliato, fa intendere che il livello di informazioni disponibili, nelle Capitali del G7, non è indifferente: la Cina deve fermare il suo aiuto alla Russia, affermano i leader, annunciando che estenderanno la portata delle sanzioni per colpire le imprese e le banche che stanno aiutando Mosca ad aggirare le sanzioni sui beni e le tecnologie usate nella produzione di armi. Si sottolinea come le politiche commerciali di Pechino stiano portando «a distorsioni del mercato e nei tassi di crescita minando lavoratori, industrie e la nostra resilienza e sicurezza economica».

I leader — che lanciano un appello perché «tutti i Paesi osservino la tregua olimpica» — chiedono anche un cessate il fuoco immediato a Gaza, mentre il confronto della giornata si apre anche ai Paesi invitati al vertice, dall’Argentina al Brasile, dall’India alla Turchia, dall’Algeria alla Giordania. Fra i tanti bilaterali anche uno fra Meloni e Biden, in cui si discute di Ucraina, Medio Oriente, piano Mattei ed evoluzione degli assetti della Nato, in vista del vertice di luglio a Washington.